EX VOTO LAICI NELL'ARTE CONTEMPORANEA

di Isabella Falbo e Roberto Roda

 

Gli autori selezionati per questa introduzione agli Ex voto laici nell’arte contemporanea sono Pierpaolo Cornieti, Antonio Biasucci, Matteo Basilé, Valeria Fino, Dino Gambetta, Claudio Gradinetti, di diversa formazione ed età anagrafica.
Vedremo in una logica di approcci eterogenei come alcuni di essi mantengono il linguaggio narrativo e lo schema compositivo della tradizione ribaltandone però gli intenti (P.Cornieti), chi al contrario si discosta totalmente dalla narratività che caratterizza l’ex voto tradizionale, sia pittorico che fotografico (A.Biasucci), chi lo utilizza come supplemento al soggetto facendogli perdere qualsiasi connotazione tradizionale sia per significato che per composizione Basilé), chi utilizzando un approccio alternativo mantiene concettualmente gli intenti tradizionali (V.Fino).

Pierpaolo Cornieti, vive e lavora a Bologna.
Pierpaolo Cornieti è illustratore e creatore di famose campagne pubblicitarie come ad esempio quella del Brancamenta.
Ha trovato nei I miracoli di Val Morel di Buzzati (finti ex voto inventati da Buzzati partendo dalle proprie opere) l’input per fare satira, intuendo dunque la possibilità di utilizzare questo tipo di linguaggio narrativo per utilizzarlo nella creazione di ex voto laici che si ispirano ad avvenimenti contemporanei.
Cornieti realizza nel giro di 20 anni tutta una serie di ex voto che diventano famosi tra gli amici intellettuali, come ad esempio quello su Carmelo Bene, ispirato dal titolo di un libro di Bene: "Sono apparso alla Madonna".
Cornieti mantiene lo schema compositivo di tradizione, la narrazione dell’avvenimento occupa quindi tutta la parte centrale della raffigurazione, in questo caso il devoto offerente è la Madonna stessa, in alto il santo protettore è Bene.
Per completare la descrizione pittorica del miracolo, come da tradizione, non manca mai la didascalia che recita “Preoccupata per il comportamento del mio figliolo, invocai per lui il Sommo Bene. Mi apparve Carmelo e ottenni la grazia", firmata Maria di Nazareth.
Un altro esempio, l’ex voto dedicato da Renzo Arbore, realizzato nel periodo in cui Arbore e Cornieti collaboravano alla campagna collettiva sulla birra. La didascalia dice "Assalito da feroce luppolo in un campo d'orzo, invocai gli spiriti benigni e ottenni la grazia". In alto, gli spititi benigni si materializzano in Benigni, l’attore.
Ed ancora, Lech Walesa, l'ex voto riflette il momento dell'invasione della Polonia da parte dell’Unione Sovietica. Nella raffigurazione centrale troviamo Lech Walesa, ex presidente della Polonia che affronta un grande orso rosso, metafora della Russia. La didascalia narra “Assalito da ferocissimo orso invocai Karol Wojtyla e da lui fui consigliato a rivolgermi al beato Wyszynski".

Ed ancora Federico Zeri, Spadolini, Pertini, ecc.

Gli ex voto di Pierpaolo Cornieti appaiono dunque come pretesti per una irriverente satira su eventi e personaggi della nostra contemporaneità.

Cornieti è anche ideatore di una operazione laboratoriale al Cenacolo di S. Lucia di Bagno di Romagna, ristorante di alto livello creato all’interno di un ex luogo religioso come era appunto il cenacolo di S.Lucia. L’autore ha ideato una mostra permanente di finti ex voto, realizzati dallo stesso Cornieti ed affiancato da illustratori prestigiosi del calibro di Ivan Canu, Giancarlo Carloni, Gianni De Conno, Stefano delli Veneri, Libero Gozzini, Giovanni Mulazzani, Simona Mulazzani, Guido Scarabottolo, Tomislav Spikic.

Vorrei citarvi, a conclusione dell’introduzione a Pierpaolo Cornieti, un esempio di come spesso si creino cortocircuiti linguistici intertestuali – i cosiddetti dialogismi intertestuali. Nel terzo numero del fumetto bonelliano Jean Dix, il personaggio creato dallo sceneggiatore Carlo Ambrosini e disegnato per l’occasione da Paolo Bacillieri, troviamo in una storia di fiction – episodio La madonna delle Api - alcune tavole dove appaiono degli ex voto di Buzzati tratti da I miracoli di Val Morel, dunque finti dipinti votivi che nell’economia del racconto mutano di segno e vengono presentati come veri ex voto religiosi.

Carmelo Bene© P.Cornieti, pittura su tavola, anni ‘90

 

Renzo Arbore© P.Cornieti, pittura su tavola, anni '90

 

Lech Walesa© P.Cornieti, pittura su tavola, anni '90

 

Antonio Biasucci è nato nel 1961 a Dragoni in provincia di Caserta.
Uno dei grandi fotografi italiani, ha lavorato fra l’altro anche per l’Electa, alcune delle sue fotografie sono attualmente esposte presso il Museo Madre di Napoli nell'ambito di Napolincroce.
Nelle sue immagini Biasiucci non rappresenta ma racconta gli ex voto. Attraverso un’operazione che possiamo definire di fotografia artistica l’ex voto diviene soggetto.
L’autore utilizza le formelline d’argento o di altro materiale più povero che riproducono parti del corpo umano guariti da eventi miracolosi, i cosiddetti “ex voto oggettuali o anatomici” che, attraverso uno stile che tende all’astrazione, rappresenta come icone o epifanie. Non vi è né tempo né luogo in queste immagini di Biasucci, bellezza e grazia si coniugano, la realtà è oltrepassata in uno slancio metafisico.

Biasucci si discosta dunque totalmente dalla narratività che caratterizza l’ex voto tradizionale, sia pittorico che fotografico.

Ex voto© A. Biasiucci, stampa fotografica, 2008

Ex voto© A. Biasiucci, stampa fotografica, 2008

 

Matteo Basilé è nato nel 1974 a Roma, dove vive e lavora.
È uno dei massimi esponenti della pittura digitale, sia in Italia che all’estero.
Le basi per creare le sue opere sono la luce e lo spazio mentre la forma non ha nulla a che vedere con la materia.
Come l’autore spesso sottolinea, realizza le sue opere senza toccare nessuna materia reale, la materia infatti è stata da sempre vissuta da Basilé come un aspetto da eliminare nella sua arte poiché provenendo da una famiglia di pittori e scultori, i Cascella, il disegno e la scultura sono qualcosa di già presente nel suo DNA, un’eredità già capita e assimilata che l’ha sempre spinto ad andare oltre.
I suoi strumenti di lavoro sono il computer e la macchina fotografica digitale, i suoi soggetti sono estrapolati dal flusso infinito di internet e rappresentano l’umanità contemporanea eterogenea che porta sul viso e sul corpo, come make up elettronici, segni come filamenti, spirali ed ex voto a forma di cuore.
All’interno di una poetica che indaga a fondo la cultura postmoderna nel gioco delle apparenze frammentate e metamorfiche, in opere come Ex voto, stampa lambda su alluminio, 2003 o Utopia, stampa lambda su alluminio, 2003, l’ex voto diventa supplemento al soggetto e perde qualsiasi connotazione tradizionale, sia per significato che per composizione, mentre nella recentissima Per grazia ricevuta, l’ex voto diviene soggetto performativo.

Ex voto© M.Basilé, stampa lambda su alluminio, 2004

Utopia© M.Basilé, stampa lambda su alluminio, 2003

Per grazia ricevuta© M.Basilé, installation view, 2008

 

Valentina Fino è nata a Bari nel 1970, vive e lavora a Copenaghen.
Il progetto ex voto della Fino, presentato in occasione della recente mostra personale dal titolo Per grazia ricevuta è paradigmatico dell’approccio della giovane autrice con questo genere di tradizione.
Gli ex voto della Fino rivelano concettualmente intenti tradizionali: le sue opere sono state eseguite in seguito ad un trauma – il giorno 6 luglio del 2005 quando esplodevano le bombe nell’undergraund della capitale inglese e lei si trovava a qualche fermata di distanza - e appaiono come omaggi creati in seguito alla grazia ricevuta di scampato pericolo, ma sono realizzati seguendo canoni estetici e compositivi alternativi: i cuori utilizzati dall’artista non sono oggetti ma cuori di carne, feriti e dolenti, trafitti e circondati da santini, tutti originali, raccolti fra la Puglia e la Calabria, consunti dal contatto con tante mani, pregati.
Visivamente molto forti, queste opere non vogliono essere né provocatorie, né macabre e non hanno velleità religiose ma lasciano trasparire un autentico quanto sofferto rapporto con la devozione cattolica. In essi emerge rielaborata la religiosità popolare del sud, intrisa di gusto barocco, santi sofferenti e cuori trafitti, appunto.

Sono ex voto all’amore, alla sofferenza, al sesso, alla gioia ed alla vita vissuta per grazia ricevuta.

Il controllo delle nascite© V.Fino, tecnica mista, 2008

La trappola di riccardo© V.Fino, tecnica mista, 2008

Maria© V.Fino, tecnica mista, 2008

 

Claudio Grandinetti è nato a Cosenza nel 1952 dove vive e lavora.
Le opere di Grandinetti appaiono ludiche e fantasiose, caratterizzate da un recupero delle tradizioni e della simbologia del quotidiano.
In quest’opera Ex n.12 del 2007, ex voto a forma di cuore sono raccolti in una piccola scatola della memoria, che come tutte le scatole della memoria contiene oggetti dalle evidenti connotazioni affettive che li rendono significanti.

ex© Claudio Grandinetti, cassetta di legno con oggetti, 2007

 

Dino Gambetta è nato ad Albisola nel 1954.
Assiduo frequentatore del soggetto votivo, l’artista testimonia il perdurare di quella tematica di tradizione, tipica della sua zona, le Cinque Terre, che sono gli ex voto marinari, tra l’altro attualmente anche nuova forma di collezionismo.
Il mix di fede, superstizione e sacro tipico dell’ex voto si concretizza nelle opere di Gambetta che, anche se in parte svuotati della loro originaria significazione mantengono quella grandiosa teatralizzazione della sofferenza con freschezza e ingenuità caratterizzanti anche gli ex voto di tradizione.
Con Gambetta non abbiamo pittura su tavola caratteristica del genere ma scultura su tavola, realizzata con una sorta di terracotta che richiama direttamente la nota terraglia gialla della produzione ottocentesca albisolese.

Cuori©D.Gambetta,ceramica, 2008

 

ISABELLA FALBO, ROBERTO RODA, relazione all’incontro di studio Il sacro aiuto. La dimensione antropologica dell’ex voto. Caratteri generali ed esempi ferraresi, Ferrara, 19 settembre 2008. Pubblicato in Ex voto laici nell’arte contemporanea, in AA.VV., Aiuti Divini, fenomenologia dell’ex voto e patrimoni ferraresi, a cura di Gian Paolo Borghi e Roberto Roda con la collaborazione di Isabella Falbo, Mantova, Editoriale Sometti, 2008.